Così, da vecchio saggio con la barba bianca, non solo critiche, anche qualche consiglio utile!

Eugenio Scalfari è un vecchio saggio (spero non si offenda per il vecchio) molto ascoltato e riverito, non solo per il fatto di essere saggio, ma perché è stato (ed è tuttora) un attento osservatore di quanto avvenuto nel nostro Paese a livello politico, sociale e di costume negli ultimi sessant'anni, ed ha contribuito, con il suo giornale, a costruire una parte significativa ed importate della storia recente dello stesso (Paese). Scrive libri, ama dissertare con competenza su svariati argomenti riguardanti la storia, la filosofia, l'economia, dialoga con i potenti, compresi i Papi, e, naturalmente, di volta in volta, ha un suo preciso pensiero sul Governo di turno: l'aveva (piuttosto conciliante) nel confronti del governo Letta, l'ha oggi, apertamente critico e di insofferenza nei confronti del Governo guidato da Matteo Renzi. Naturalmente ognuno è libero di avere ed esprimere il suo personale pensiero, soprattutto se il lignaggio è così alto, ma, in ugual misura, anche se da una posizione inferiore, ognuno ha il diritto di contrapporre i suoi argomenti, la sua personale valutazione degli avvenimenti politici che stanno caratterizzando il nostro presente: ebbene, a mio parere, fa male Scalfari ad essere così poco ben disposto nei confronti di Matteo Renzi. Sicuramente Renzi fa parte di un'altra sinistra, molto meno "ortodossa", molto meno legata alla ideologia ed alle dispute, poco incline alle visioni ideali, ma è la sinistra che ci vuole in questo periodo storico, perché la sinistra di Scalfari ha sostanzialmente fallito la missione. Per vent'anni è stata spettatrice quasi impotente, non ha avuto la giusta percezione di quanto stava accadendo sull'altro fronte, e quindi non ha saputo contrapporre i suoi argomenti, i suoi antidoti; non si è accorta delle esigenze impellenti, della grande necessità di cambiamento, del nuovo che stava avanzando. Ha preferito starsene in una posizione defilata, tale da non crearle troppi problemi (una posizione di conservazione, insomma); ha preferito non rischiare o rischiare il meno possibile, ma in politica, così come nella vita, non si può essere troppo remissivi, perché così facendo si subisce e non si riesce ad ottenere gli obiettivi desiderati (la miglior difesa è sempre l'attacco!). E in tale posizione non si amplia nemmeno la base elettorale, come è successo al PD, anzi, si perde molto consenso se, come è capitato, arriva un certo Beppe Grillo da quel di Genova ed incomincia ad urlare come un forsennato nelle piazze (mentre altri preferiscono il chiuso dell'Ambra Jovinelli, così, tanto per stare un po' più tranquilli e rilassati....!)

Ed ora, che arriva da Firenze un giovane voglioso di fare qualcosa di positivo, di realizzare quello che, per vari motivi, non è stato possibile realizzare, e di cui l'Italia ha assoluto bisogno per una semplice questione di sopravvivenza (dei suoi livelli di benessere), credo bisognerebbe avere un atteggiamento di maggiore fiducia ed apertura, dare più credito. Perché le alternative serie non esistono e non si vedono all'orizzonte, perché le persone di valore, volenterose e disponibili, vanno sempre incoraggiate ed aiutate, almeno messe alla prova.
Certo, il politico Renzi è un po' baldanzoso, del tipo "adesso arrivo io e spacco il mondo), ripete troppo spesso che si stanno realizzando cose mai realizzate, ma abbiamo visto che le persone troppo "timide", troppo bisognose di consigli e di varcare spesso portoni importanti...non vanno bene, non hanno la necessaria "cattiveria", ed allora mettiamolo alla prova e lasciamolo fare, magari dandogli qualche consiglio utile, da vecchio saggio con la barba bianca!

 

 

 

 

 

 

 

 

 
© Giugno 2011 - Progettato e realizzato da Claudio Arditi